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Lago di Costanza e Tirolo

Prosegue il nostro racconto della breve vacanza cicloturistica in Germania e Austria. Nell’articolo precedente ho riassunto la parte Bavarese del viaggio, tra i castelli incantati che hanno ispirato le fiabe della Disney e i silenziosi borghi medievali dell’ Altmultal national park. Abbiamo percorso almeno 200 km nella prima settimana e ora ci aspetta un piatto prelibato, la lunghissima ciclovia che circumnaviga il mare di Svevia, che per ragioni di tempo percorreremo solo in minima parte ma toccando 3 nazioni (Austria, Germania e Svizzera).

Quarta tappa: Lago di Costanza (Bodensee)

Comincia la fase di rientro. Inizialmente avevamo ipotizzato di fare più tappe sul lago e di raggiungere anche Sciaffusa e la sua cascata per rientrare dalla Svizzera, ma si sa il camper è libertà e avendo avuto notizie poco rassicuranti sulla gestione dell’emergenza Covid in Svizzera e di conseguenti possibili restrizioni, optiamo per una sosta di tre notti a Bregenz (lato Austriaco del lago) per poi rientrare dal Tirolo dopo aver trascorso qualche altro giorno in montagna.

Bregenz sarà una piacevolissima sorpresa ! secondo me il posto migliore in cui fermarsi per visitare anche le cittadine del versante tedesco (Lindau e Friedrichshafen) e magari anche spingersi oltre fino a Meersburg per poi tornare in treno o vaporetto.

Noi faremo due escursioni una sul versante tedesco e l’altra su quello svizzero (meno interessante) e ci riposeremo sulla bella spiaggia del camping nel pomeriggio tra bagni e qualche passeggiata in sup.

Bregenz è molto attiva ed elegante, una cittadina ricca che offre molto sia sotto il profilo sportivo che culturale. Le piste ciclabili lungo il lago di Costanza sono sicuramente tra le più famose d’Europa e non hanno bisogno di presentazioni. Per noi sarà giusto un assaggio anche se non nascondo che un giorno mi piacerebbe fare l’intero giro (circa 270 km).

Quinta tappa: Tirolo – St. Anton am Alberg

Come dicevo inizia a fare molto caldo, un’alta pressione sta investendo il centro Europa e pedalare lungo le sponde del lago oltre le 11 sarebbe davvero stancante.

In meno di tre ore siamo di nuovo in montagna ! La scelta ricade sul St. Anton una stazione di sport invernali tra le più rinomate che si rivelerà una scelta perfetta.

Ci sono due camping in zona, entrambi a Pettneu (a circa 6 km in direzione Innsbruck).

Il primo, più piccolo e a conduzione familiare è pieno, per cui ci rechiamo al secondo, più a fondo valle, decisamente più organizzato e grande. Optiamo per la piazzola “formula camping” che ha una casetta di pertinenza con tutti i servizi ad uso esclusivo che si rivelerà molto comoda anche per ricoverare le bici quando decideremo di andare in camper a St Anton per una gita sugli impianti che ci porteranno a 3000 mt sulla cima del Valluga.

In Tirolo l’ospitalità è davvero al top. All’ufficio del turismo ci danno tutte le informazioni necessarie oltre che le cartine con le escursioni (a piedi e in mtb) con tutte le indicazioni in termini di livello di difficoltà – dislivello e durata. Ci viene fornita, inclusa nella tassa di soggiorno, una tessera personale che ci dà diritto ad utilizzare gratuitamente per un giorno tutti gli impianti di risalita ed alcune strutture presenti in paese (come la piscina).

Al mattino partiamo per la prima vera escursione di montagna in ebike da quando siamo partiti. Dobbiamo risalire la vallata che da St Anton porta al lago artificiale di Moosbach a 2.100 mt di quota per un totale di circa 20 km di salita a tratti molto ripida e oltre 1.000 mt di dislivello positivo. Sono le situazioni in cui chi come noi non ha un allenamento specifico alla mtb ringrazia il cielo di disporre di una ebike e dell’assistenza elettrica ! Ci fermiamo ad un rifugio per una sosta e mangiare qualcosa poi affrontiamo gli ultimi 4 km di salita fino al lago.

La discesa sarà lunghissima e piacevole con continue soste panoramiche sulle alte cime delle alpi tirolesi.

L’ escursione, nonostante l’aiuto elettrico, è stata molto stancante (vero è che sono 10 giorni che pedaliamo !) e allora il giorno seguente decidiamo di sfruttare la tessera che ci è stata fornita per salire in quota tramite gli impianti  e vedere il panorama dai 3.000 mt del Valluga.

Partiamo presto, qualche fila sempre per non riempire le cabine e dopo 3 tratte, di cui l’ultima davvero spaventosa, siamo in vetta. Con qualche accenno di capogiro facciamo le ultime scale che portano sulla terrazza panoramica dalla quale si apre un panorama a 360° su alcune delle vette più alte delle Alpi ! Uno spettacolo ! Molti, probabilmente più allenati di noi, si avventurano a piedi per scendere tra costoni innevati e sentieri comunque ben segnalati e battuti per raggiungere la stazione intermedia. Noi preferiamo tornare tramite gli impianti, la stanchezza dei giorni precedenti e degli oltre 300 km percorsi sin ora in bici si fa sentire.

La vacanza volge al termine e purtroppo le previsioni meteo sono davvero pessime per i week end per cui decidiamo di anticipare il rientro.

Facciamo un’ultima sosta a Cavalese per fare un saluto ad alcuni amici che ci indicheranno un ottimo punto per sostare in libera la notte proprio alla base della cascata del paese e poi rientriamo a Roma prima dell’arrivo della forte perturbazione che comunque non ci avrebbe consentito alcuna attività nei giorni successivi.