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Cantabria Asturie Galizia

Eatate 2011. E’ la Spagna ancora una volta la meta del nostro viaggio di quest’anno.

D’altra parte il periodo trascorso in Galizia la scorsa estate ci ha lasciato un ricordo indelebile di mare, natura, verde e solitudine che difficilmente potremo dimenticare. Dalle informazioni reperite Cantabria e Asturie non sono da meno e le onde, in questo periodo sono tra le migliori di tutta la costa europea che affaccia sull’Atlantico; il clima e la temperatura dell’ acqua sono comunque accettabili e non mancano servizi, camping e scuole di surf soprattutto intorno a Santander  (il capoluogo della provincia Cantabrica), ma più o meno lungo tutta la costa.

Questo viaggio è consigliato soprattutto a chi ama il surf più del windsurf o del kite. Infatti le condizioni per il windsurf, a parte la zona di Ferrol in Galizia, non sono eccezionali. I venti dominanti d’estate non sono quasi mai più che moderati e quando presenti soffiano da direzione piuttosto on-shore alzando il mare e soprattutto creando situazioni di shore break affatto facili. E’ pur vero che girando si può approcciare un’uscita free style nelle “Rias interne” anche se tra marea e corrente, anche in questi casi l’approccio non è mai rilassato. Un altro aspetto da tenere in conto è la pioggia ! Pur in condizioni di prevalente alta pressione è facile trovare giornate nuvolose o addirittura piovose; in questi casi non bisogna perdere la calma e cercare di godere lo stesso della natura che ci circonda (il surf da onda si fa benissimo anche con la pioggia, specie se, come sovente capita, alla pioggia è associata l’ assenza di vento), oppure cogliere l’occasione per visitare le numerose città d’arte più vicine alla zona in cui ci si trova. Il tempo cambia in fretta e alle mattinate di pioggia frequentemente seguono splendidi pomeriggi di caldo sole (la temperatura in estate arriva tranquillamente a 28° nelle giornate di sole).  

Quello che segue è il nostro diario di viaggio, con l’auspicio che le informazioni che potrete reperire siano utili a chi abbia intenzione di ripercorrere il medesimo itinerario.

Giovedì 14 – Venerdì 15 luglio – in viaggio

Come l’anno passato optiamo per il traghetto della Grimaldi sino a Barcellona (700 euro a.r. con cabina esterna), in 20 comodissime ore di puro riposo ti trovi in Spagna risparmiandoti 2200 km (tra andata e ritorno) di stress e rischi.

La partenza si propone agitata, dato che sin dalla mattina soffia un maestrale fortissimo sulla Sardegna. La notte sarà abbastanza movimentata (tra l’altro c’è un guasto all’impianto di aereazione della cabina che mi costringerà a recarmi alla reception della nave alle 4 di mattina per segnalarlo e chiedere l’intervento di un tecnico per risolverlo). Alla fine però tutto sommato dormiamo (eravamo veramente stanchi) e ci svegliamo verso le 10 di mattina. E’ incredibile ma tra una partita a carte e una dormitina al sole sul ponte al lato della piscina, il viaggio passa velocissimo e alle 18.30 siamo pronti per lo sbarco. Alle 22.30 ci fermiamo a dormire in un area di servizio vicino a Zaragozza …siamo a circa 6 ore di guida dalla nostra destinazione.

Sabato 16 luglio – Laredo

Alle 7 lasciamo Zaragozza e attraversando il cuore centro settentrionale della penisola iberica (caratterizzato da un panorama desertico decisamente monotono); prima buona notizia, il gasolio costa quasi 20 centesimi meno che in Italia e, anche se sempre caro, almeno psicologicamente rende il pieno meno doloroso ! All’ora di pranzo arriviamo al Laredo, la nostra prima meta. Avevo letto sulla guida del windsurf che Laredo è un ottimo spot di medio facile livello, spesso ventilato (anche da termico) e con onda facile (più che altro chop). La spiaggia è veramente immensa (arriviamo con la bassa marea) e se non vi fossero migliaia di persone (che in verità non sono affatto ammucchiate data la grandezza dell’ arenile) sarebbe adattissima alla mountain board con il kite da trazione (la sabbia infatti è sicuramente più dura che altrove). Non c’è vento ed il panorama non è un gran che (immensi palazzoni incombono sulla spiaggia) e il nostro parcheggio non è dei migliori così subito dopo pranzo decidiamo di spostarci a Noja.

La scelta si rivelerà ottima, sia perché arriviamo all’intervallo del pranzo e non abbiamo difficoltà a parcheggiare direttamente sul mare (per altro è pieno di camper e tutti sembrano aver dormito lì), sia perché il posto è davvero stupendo.

Una doppia spiaggia divisa da un promontorio sovrastato dalle rovine di un’antica fortezza. La spiaggia sembra una di quelle della Sardegna sud occidentale, l’acqua è incredibilmente accettabile quanto a temperatura (quasi tutti fanno il bagno senza muta) e ci sono onde facili e regolari. Il tempo di una breve passeggiata per scattare qualche foto dal promontorio e siamo tutti in acqua con i bodyboard a giocare con le onde.

La sera, non avendo avuto tempo di fare la spesa, decidiamo di andare a mangiare qualcosa in paese, ma la scelta si rivelerà abbastanza deludente. In fondo Noja è un posto molto turistico e i locali o sono bar-tapas o ristoranti da menù turistico. Alla fine tra una frittura di calamari e un polpo alla Gallega (bollito con patate) ci sazieremo a sufficienza. Dormiamo sulla spiaggia.

Domenica 17 luglio  – Somo

Ha piovuto tutta la notte ed il tempo non appare dei migliori. Nonostante tutto si è un po’ aperto e complice il vento e la bassa marea, dopo aver fatto una ventina di minuti footing sulla spiaggia mi dedico alla mountain board, anche se le condizioni non sono delle migliori (infatti la direzione del vento impone un andatura sul lato corto della spiaggia e la sabbia dopo una trentina di metri diventa troppo soffice per le ruote della MTB. Uno scroscio improvviso mi convince a desistere e a lasciare Noja per dirigermi a Somo.

Somo è una delle spiagge di Santander, (forse la più bella); l’arenile lungo circa 4 km si divide in due parti: la playa de Somo e quella di Loredo. In quest’ultima individuiamo un camping sulla spiaggia che ha prezzi accettabili e scuola di surf a due passi.

C’è un vento veramente forte (25-30 nodi) ed il mare è molto grosso. Ci sono una decina di windsurf e altrettanti kite in acqua e lo spettacolo è notevole. Ovviamente le condizioni sono assolutamente improponibili per me e mi limito a fare qualche fotografia. In un ora assisto almeno a due distruzioni di rig…

Le previsioni sono di vento forte e pioggia alternata a schiarite per almeno 3 giorni e non vale la pena fermarsi a Loredo non potendo fare la scuola di surf, per cui decidiamo di esplorare la costa, magari puntando su qualche città in caso di pioggia e fino al passaggio della perturbazione.

Lasciamo quindi Somo e ci dirigiamo a Mogro per pernottare. In trenta minuti superiamo Mogro e arriviamo su una piazzola panoramica che affaccia sulla spiaggia di Uzco, ci sono altri due camper e ci fermiamo lì per la cena e per pernottare perché la vista è incredibile ed il luogo veramente selvaggio.

Lunedì 18 luglio – Suances

Una notte fantastica, cullati dal vento e dal rumore dell’oceano che si infrange sulla spiaggia sottostante. Al mattino dopo aver fatto colazione facciamo una breve passeggiata sulla scogliera e poi ci muoviamo verso ovest. Arriviamo in 20 minuti circa a Suances un’altra bella località turistica, molto elegante e con due grandissime spiagge. Scegliamo quella a sinistra del fiume perché più riparata da una scogliera naturale e da una secca che impedisce alle onde più grandi di arrivare fino a riva. Fermiamo il camper sul lungomare; la spiaggia è separata dalla strada da una duna ricoperta da un folto prato verde e si può scegliere se prendere il sole sulla spiaggia o sdraiati sul prato. Noi optiamo per la spiaggia. Stanno iniziando alcune lezioni collettive di surf e ci godiamo il riscaldamento e le prime spiegazioni agli allievi. C’è la bassa marea e la spiaggia è immensa, così che c’è tantissimo spazio per giocare a pallone o a racchettoni. Le onde invece non sono belle e rinunciamo ad entrare in acqua.

Dopo pranzo, comprata una muta per Arianna, lasciamo Suances diretti alla playa di Oyambre dove avevo individuato un camping sul mare tramite google eart; il navigatore ci fa fare una strada secondaria molto bella e panoramica, ma alla fine ci induce a voltare a sinistra dirottandoci dalla playa di Oyambre alla vicina San Vicente de la Baquera. Anche lì troviamo un camping sulla spiaggia e dovendo necessariamente fare gli scarichi decidiamo di entrare. Il prezzo è ottimo, anche in considerazione del fatto che il campeggio è veramente carino e posizionato benissimo tra la spiaggia ed il paesino (37 euro a notte con la corrente). In meno di un ora siamo parcheggiati su un verde praticello in mezzo agli alberi e possiamo infilarci le mute per tuffarci nell’oceano. Ci sono onde molto regolari, è uscito il sole, il vento si è calmato e ci godiamo un lungo bagno fino al tramonto (oltre le 21 per capirci).

A San Vicente c’è anche un grandissimo parking direttamente sulla spiaggia (costo 2 euro al giorno, ma non si può pernottare, anche se secondo noi qualcuno ci prova).

Martedì 19 luglio – San Vicente

Il tempo si presenta critico sin dal mattino e non lascia presagire nulla di buono. Ha piovuto tutta la notte ed al mattino qualche raggio di sole ha creato solo l’illusione che la perturbazione fosse passata. Invece continuerà a piovere sino all’ ora di pranzo, quando uscirà un vento micidiale che non ci consentirà di scendere in spiaggia. Oggi riposo e turismo, ma è anche il giorno in cui compriamo la nostra prima tavola da surf un NSP 7.6 in perfette condizioni completo di “invento” a 200 euro. Siamo felici anche se non la possiamo provare subito. Il mare è impossibile e in acqua ci sono solo surfers esperti; all’orizzonte vedo anche 3 kite che affrontano i primi frangenti e si divertono come matti a surfare le onde più piccole vicine alla riva. San Vicente è un paesino carino, sovrastato da un castello e da una chiede medievale da cui si gode una vista bellissima sulla baia e sulle anse che si creano alla foce del fiume. Ci sono 14 gradi e cuciniamo tortellini in brodo !

Le previsioni danno tempo buono per domani e pessimo nei giorni successivi sino a domenica (tranne che sulla Galizia che sembra più immune alle correnti perturbate che stanno affliggendo l’Europa centrale).

Domani staremo ancora in Cantabria e poi andremo in Galizia fino alla fine del maltempo.

Mercoledì 20 luglio – Oyambre – Comillas

Come da previsioni ci svegliamo con il sole. Prenoto una lezione di surf per le 12 (2 ore per tutti e tre 60 euro); lasciamo il camping, ci piazziamo al parcheggio e dopo aver indossato le mute ci rechiamo alla scuola. Gli istruttori sono simpaticissimi (Arianna e Adriana dicono anche “discreti”) e la lezione, nonostante il mare sia ancora agitato per il vento di ieri sarà divertente e utile. Riusciamo tutti ad alzarci ripetutamente sulla tavola e surfare le grosse schiume che arrivano. Dopo due ora siamo distrutti e ci buttiamo voraci sul pranzo preparato da Adriana. Compro la sacca per la tavola e un paio di pinne da body board per i ragazzi e poi dopo aver preso un po’ di sole ed esserci riposati lasciamo San Vicente per andare a vedere la Playa de Oyambre e Comillas.

Le due località sono vicinissime e la playa de Oyambre è veramente bella. Sulla sinistra, vicino al promontorio che la ripara dal vento “gallego” (el del NW), ci sono delle onde “glassy” bellissime. Peccato che è impossibile parcheggiare. Abbiamo capito che per parcheggiare nei posti più belli è necessario arrivare la sera, al mattino presto o al limite all’ora di pranzo; le giornate sono lunghissime e gli spagnoli arrivano al mare anche alle 18 e a quell’ora è difficile trovare un posto per un camper grande come il nostro.

Vista anche Comillas, (molto bella, ma priva di una spiaggia decente), in pochi minuti il cielo si oscura e comincia a piovere. E’ il momento di lasciare temporaneamente il mar Cantabrico e ti tentare la sorte in Galizia. Percorriamo la strada costiera cantabrica (una superstrada non a pagamento) e per molti km godiamo di uno splendido panorama con “los Picos d’ Europa” alla sinistra e l’oceano a destra. Dopo 4 ore parcheggio il camper nei pressi di Ribadeo, presso la playa de as Cattedrais. Ci sono altri 5 camper, sono le 22.30, fuori piove ma c’è ancora una luce incredibile.

Giovedì 21 luglio – As Cattedrais

Nottata tranquillissima accompagnata dal ticchettio di una pioggia leggerissima e dal rumore delle onde che si infrangono sulle scogliere. Al mattino il tempo è sensibilmente migliorato, il sole comincia ad affacciarsi tra le nubi ancora consistenti e ci invita ad uscire per ammirare il panorama. C’è l’alta marea e non è ancora possibile scendere sulla spiaggia per camminare tra le rocce, così passeggiamo lungo la parte alta della scogliera e facciamo qualche acquisto artigianale in attesa dell’ ora di pranzo. Ora la marea è al minimo ed il sole sempre più piacevole. Scendiamo sulla spiaggia e scattiamo decine di foto. Lo scenario è fantastico, falesie a forma di arco e grotte sono libere dall’ acqua e consentono di essere attraversate e penetrate. Ogni 300 metri c’è un bagnino pronto a ricordare che la marea sta risalendo e che bisogna tornare al sicuro sulla scogliera.

Nel primo pomeriggio lasciamo Ribadeo e continuiamo la nostra strada verso la Galizia.

Non sono molti km e in un’oretta arriviamo alla penisoletta di Bares; ci sono due spiagge, esposte in modo opposto in modo che una è sempre riparata dal vento e dalle onde. Visitiamo la prima, nei pressi del porto di Bares, ma l’acqua (bellissima dall’ alto) è troppo ferma e non sembra facile scendervi con il camper. Torniamo indietro di qualche km e ci rechiamo alla seconda, playa Esteiro;  il parcheggio è immerso in una pineta molto mediterranea e l’accesso al mare è attraverso alcune passerelle di legno che attraversano le dune. C’è onda e proviamo a fare del surf; c’è un po’ di vento e le onde non sono delle migliori, ma comunque surfabili; in compenso c’è il sole (come da previsioni), mentre in Cantabria continua ad esserci una forte instabilità.

Al calar del sole ci spostiamo al pittoresco porticciolo di O Barquero; lasciamo il camper nei pressi della locale stazioncina dei treni (un luogo pressoché disabitato) e attraverso un sentierino di circa 200 metri scendiamo al porto. Dopo aver mangiato (e molto bene) presso la locanda O Forno, salgo a prendere il camper per portarlo giù al porto dove lungo il moletto abbiamo visto un altro camper parcheggiato. Una breve passeggiata, uno scambio di parole con i pescatori di seppie all’ imbocco del porto e poi tutti a dormire.

Venerdì 22 luglio – Pantin

Lasciato O Barquero, torniamo un attimo alla spiaggia de Esteiro perché abbiamo visto una fontanella ed è necessario fare un po’ d’acqua. Partiti da Bares, con altri 50 km di strada molto panoramica ed immersa nel verde, arriviamo nel primo spot delle Rias Altas segnalato dalle mie guide come uno dei migliori di tutta la Galizia per il surf, la playa del Pantin ; effettivamente già dall’alto la scena si presenta molto positiva. In una baia di circa un chilometro entrano barre continue di onde che rompono soprattutto sul lato destro. Scendiamo e parcheggiamo comodamente il camper sulla duna che sovrasta la spiaggia e ci buttiamo in mare con la tavola ed il body board. Ci sono scuole e camp di surf, un’arenile immenso e disabitato e con la bassa marea si può persino praticare il kite da trazione essendo il fondo sabbioso sufficientemente duro da non far affondare le ruote della mountain board; io però sono troppo stanco per il surf fatto e non ce la farei ad affrontare anche lo sforzo dell’ aquilone. Preferisco riposarmi al sole tra una sessione e l’altra di surf cercando di ottimizzare le energie e soprattutto di non riempirmi di acido lattico che mi potrebbe bloccare nei giorni a venire. Dormiamo al parcheggio del Pantin dopo aver cenato con la finestra aperta sull’oceano e sul rosso e lento tramonto che a questa latitudine si concretizza verso le 22.30 !

Sabato 23 luglio – Ferrol

Voglio raggiungere subito Doninos, forse la playa più famosa della zona, che a causa del tempo non avevamo potuto visitare l’anno precedente. In realtà non è facilissima da trovare, ma quest’anno ho inserto il PDI di tutte le spiagge della Spagna sul nuovo Tom Tom e grazie a loro, trovare le spiagge, anche le più nascoste non è più un problema. Attraversiamo la periferia di Ferrol e arriviamo a Doninos verso le 11, appena in tempo per accaparrare un posto vicino al mare nell’ immenso parcheggio che, complice il giorno festivo ed il tempo stupendo, di lì a 3 ore si riempirà sino all’ ultimo posto. Il mare è favoloso; più volte ci siamo trovati a commentare che il mare qui è come quello della Sardegna, con la differenza che qui le spiagge sono semi deserte, che ci sono cavalli selvaggi al pascolo sui prati retrostanti e soprattutto che ci sono  onde di “swell” tutti i giorni.

Prendo accordi con la scuola per una lezione che fissiamo per le 19.30, quando a dire dell’istruttore, la marea sarà più favorevole ed entreranno le onde migliori. Comunque non ci facciamo mancare un bel bagno anche prima di pranzo, questa volta con i body board per evitare di affaticarci troppo prima della lezione.

C’è anche un moderato vento da NE che sul lato destro della baia (dove siamo noi) entra decisamente off shore e molto rafficato, ma che sull’estrema sinistra consente anche di uscire in windsurf e surfare perfettamente le onde. Il parcheggio su quel lato però non è come quello in cui ci troviamo noi e alcuni windsurfers  provano ad uscire dal nostro lato. Ammetto che ho un po’ “rosicato” nel vedere con il binocolo effettuare anche 10 “bottom turn” sulla stessa onda, ma sarebbe stato proprio impossibile pensare di percorrere quasi 2 km sulla spiaggia per arrivare sullo spot. In ogni caso il vento dura poco più di un’oretta e per coloro che erano partiti dal nostro parcheggio la spedizione si rivelerà un fallimento.

Alle 19 siamo pronti per la lezione; andiamo solo io e Arianna perché Alessandro è stanco e preferisce fare da fotografo. Praticamente una lezione individuale, con ben due istruttori (entrambi si chiamano Iago), uno armato di telecamerina subaquea GO PRO per farci qualche filmato mentre siamo in azione. Le onde sono perfette per imparare e anche Arianna comincia a prenderle e ad alzarsi in piedi, mentre io comincio finalmente a dare una direzione alla tavola e a non limitarmi a surfare la schiuma.

Una bella “carbonara con vista sul mare” e poi musica dal vivo al baretto della spiaggia. C’è un gruppo spagnolo che fa musica originale alternata da qualche cover (sempre di gruppi spagnoli). Sono bravi e meritano la nostra attenzione sino alla fine. Durante il concerto assistiamo anche all’ arrivo di una famigliola locale (padre, madre e due bambini) che ha scelto come mezzo di locomozione il cavallo.  Proprio come nel far west, arrivano tutti a cavallo e dopo averli legati ad alcuni alberi a ridosso della duna, si siedono ad un tavolo per mangiare… un scena d’altri tempi che suscita in noi sensazioni di libertà e naturalezza veramente forti.

Domenica 24 luglio – Doninos – San Xorxe

Il tempo è decisamente peggiorato, c’è quella tipica pioggerellina inglese che sembra che non piova, ma che dopo 10 minuti sei bagnato fradicio. Ciò nonostante io e Adriana ci facciamo una bella passeggiata lungo le dune e raggiungiamo la parte opposta della spiaggia. Non tanto per il tempo (ormai ci siamo abituati, come i locali, e i tanti surfisti francesi, tedeschi e olandesi che probabilmente non trovano strane queste condizioni meteorologiche) , quanto per la totale assenza di onde e di vento, decidiamo di lasciare Doninos e di fare un giro per visitare le altre spiagge della zona.

Cominciamo con la vicinissima San Xorxe che troviamo praticamente deserta; la spiaggia è bellissima e con un parcheggio grandissimo subito dietro la duna. L’orientamento della spiaggia e l’accesso sul lato sinistro mi fa capire che se ieri fossi venuto qui all’ora di pranzo, con quei 16-18 nodi di N.E. avrei surfato alla grande e questo mi fa un po’ rabbia (ma soprattutto capire l’utilità di poter leggere un diario di un surftraveller prima di recarmi in una zona così lontana e sconosciuta ;).

Lasciamo subito San Xorxe e ci rechiamo prima alla playa de Santa Comba e subito dopo alla vicinissima playa de Ponzos, entrambe bellissime con parcheggi e ovviamente punto di soccorso e docce. Facciamo l’acqua ad una delle tante fontanelle a disposizione, qualche foto, poi, dopo aver parlato con i bagnini che mi confermavano che le onde sarebbero state più grandi al Pantin, torniamo sulla spiaggia che, non  a caso, è sede di una delle tappe del mondiale di surf. Sono circa 20 km di distanza e questo vuol dire che la zona di Ferrol offre in un arco di 30-40 minuti di viaggio, diverse soluzioni sia per il wind surf che per il surf da onda.

E dire che in mezzo ci sono anche le bellissime spiagge di Fouxeira e di Valdovino, che però avevamo visto l’anno scorso e che quindi decidiamo di saltare.

Al Pantin c’è un metro e mezzo – due metri d’onda nel punto migliore e un metrazzo nella zona principianti. In 10 minuti sono in acqua per la session serale (quella con la marea che entra, la migliore); esco alle 21.30 felice di aver finalmente preso un paio d’onde pulite e di aver surfato “down the line”.

Lunedì 25 luglio – Cedeira

Secondo voi il tempo com’è? E lo dico io …c’è la nebbia, non fitta, ma sempre nebbia è ! Ormai non ci scoraggiamo più, tanto il tempo qui cambia in fretta e poi difficilmente fa nubifragi… Passano un paio d’ore ed infatti il cielo si comincia ad aprire complice anche un leggero venticello (non buono per il windsurf, ma per il kite da trazione forse si).  Comincio con una session mattutina di surf da onda in attesa della bassa marea e poi tento la sorte con la mountain board. L’uscita non sarà però positiva; il vento è poco e rafficato e la spiaggia è sufficientemente dura solo nella linea centrale che non è più larga di una trentina di metri e non consente una corretta traiettoria. Si può andare decentemente solo in una direzione, ma poi è necessario tornare indietro “a mano” e dopo tre tentativi desisto anche per risparmiare le forze per la miglior sessione di surf serale con la marea in salita.

La sera andiamo a cena a Cedeira, (anche perché il frigo è ormai vuoto). Ci fermiamo lungo la strada nei pressi della locanda “El Puntal” che ci era stata suggerita da alcuni locali ma che era piena. Prima di risalire sul camper assistiamo ad una scena quasi unica, che ancora una volta ci rende edotti del potenziale selvaggio di quest’area della Spagna. Una grossa cinghialessa scende dal bosco a 30 metri da noi e si mette in mezzo alla strada come per verificare che la via è libera. Il tempo di richiamare l’attenzione di tutta la famiglia e dal bosco arrivano in sequenza prima sei sette cuccioli e poi il grosso maschio a chiudere la fila; qualche attimo e si infilano nel bosco dall’ altra parte della strada lasciandoci a bocca aperta.

Ceniamo al centro di Cedeira da “Tia Maria” un altro locale suggeritoci in loco (Chipirones fritos e a la plancha, pesce spada, raxo de cerdo (spezzatino di maiale)  e delle polpettine di carne fritte, tutto per 49 euro comprese 4 birre alla spina tanto per riprendere un po’ di liquidi persi durante la giornata.

A dormire torniamo al Pantin dove abbiamo già positivamente sperimentato la tranquillità e sicurezza del parcheggio.

Martedì 26 luglio – Penaronda

E’ venuto il omento di lasciare la Galizia e di cominciare il rientro verso la Cantabria. Dato che il tempo non è migliorato e che danno miglioramento verso le Asturie, imposto il navigatore sulla playa di  Penarronda, nei pressi di Ribadeo.

Il posto è molto bello, anche qui c’è un ampio parcheggio, servizi, bagni, docce, scuola e nolo di surf; c’è anche un camping proprio a ridosso della spiaggia, ma a noi non serve perché non è nostra intenzione fermarci più di una nottata. Torniamo a Ribadeo per fare la spesa (per la prima volta dall’ inizio del viaggio in un centro commerciale, ma avevamo finito praticamente tutto e io volevo riempire la cambusa di vino Albarino prima di lasciare definitivamente la Galizia).

Tornati a Penaronda ci dedichiamo all’ esplorazione dei dintorni a piedi, scattando molte foto dal momento che il paesaggio, un mix di campagna, collina e mare offrono molti spunti e differenti inquadrature.

Mercoledì 27 luglio  – Jijon

Il tempo non è pessimo, anzi c’è proprio il sole ! Affittiamo due tavole da surf (il prezzo è ottimo, 6 euro l’una per due ore di nolo) e scendiamo al mare. La marea sta salendo e con le onde; le migliori sono sull’ estrema destra della baia, mentre le scuole si concentrano di più nella parte centrale. Le onde non sono affatto male, ma c’è una concentrazione pazzesca di alghe rossastre nei primi 20 metri e non è il massimo nuotarvi in mezzo; superato lo shore break e la zona di alghe, ci fermiamo sempre un paio di minuti a ripulire il leash dall’ “erba” e a recuperare le energie prima di scegliere un’onda buona da surfare.

Pranziamo tardissimo (sono le 16, ma ormai siamo perfettamente allineati agli orari locali) e poi, complice un peggioramento del tempo, abbandoniamo Penaronda con l’intenzione di avvicinarci il più possibile a San Vicente visitando qualche spiaggia asturiana segnalata sulla guida del surf.

Ci fermiamo dopo circa 30 km a Frexulfe nei pressi di Navia, spiaggia molto bella e selvaggia (sebbene i servizi principali vi siano), ma con un parking lontanuccio (in alto sopra la scogliera).

Poi raggiungiamo anche la playa de Xagò, vicino Avilès. Questa è stata forse l’unica deviazione inutile della vacanza; la spiaggia ha un contorno molto naturale e selvaggio, ma è sporca, piena di detriti e plastiche portate dal mare ed è troppo vicina ad un grosso centro urbano (quindi frequentata da ragazzotti locali a caccia di onde a due passi da casa). Effettivamente le onde ci sono e sono anche ripide e a volte tubanti, ma l’ambiente non è affatto invitante e decidiamo di proseguire. Per altro l’accesso alla spiaggia è stretto ripido e con camper grandi si rischia qualcosa.

Raggiungiamo Rodiles, alla foce dell’omonima “ria”. Siamo senz’acqua e l’unico camping è al completo; c’è un parcheggio immenso, ma i servizi sono chiusi e non ci sono fontanelle. La spiaggia è così e così e a parer mio non merita una sosta. Comunque ci fermiamo a dormire.

Giovedì 28 luglio – Rodiles

Al mattino veniamo svegliati dalla Guardia Civil che, nonostante l’assenza di divieti, ci comunica che non è possibile sostare con il camper e tantomeno campeggiare. Lo rassicuro del fatto che ce ne saremmo andati dopo la colazione; è la prima e unica volta che ci capita di non essere ben accolti in Spagna, ma non è un problema dato che Rodiles non ci è sembrato un posto così meritevole di sosta.

In un’ora di guida siamo a San Vicente ed entriamo nuovamente nel camping che ci era piaciuto molto all’ andata. Effettivamente la posizione è strategica, a 10 minuti a piedi dal paesino, e a 100 metri dalla spiaggia. Il campeggio è pulito, attrezzato (c’è anche il wi fi gratuito) e molto verde.

Il tempo è decisamente migliorato e le previsioni sono molto positive anche per i successivi tre giorni.  Dopo pranzo io e Alessandro ci dedichiamo al surf, mentre le signore faranno una bella passeggiata in bicicletta passando per il paese.

Il campeggio consente di socializzare di più con gli altri viaggiatori e così facciamo amicizia con la famiglia di inglesi della piazzola accanto. Sono del Middle e come altri inglesi (ce ne sono molti nel campeggio) sono venuti in Spagna con il traghetto che collega l’isola a Santander; il viaggio è costoso (600-800 sterline a tratta) e quasi tutti lo sfruttano all’ andata per poi tornare guidando attraverso la Francia.

Da venerdì 29 luglio a domenica 31 luglio – San Vicente

Finalmente il tempo è cambiato, si alternano giornate di sole splendente ad altre più variabili, ma fa caldo, non piove più e le onde, seppur di dimensioni più modeste (1 mt. circa), ci sono sempre.

Rimaniamo al Camping El Rosal a riposare e goderci il mare, le onde, il praticello fresco tra i pini intorno al camper, le belle passeggiate (finalmente anche in bici) a San Vicente e nei dintorni.

La sera prima della partenza Arianna che era sdraiata sul parto davanti al camper sente un rumore e si sente toccare su un fianco; grandissima sorpresa: era un grandissimo riccio, grande più o meno come il nostro gatto che, curioso, la annusava! Segue ovvio servizio fotografico con il riccio che ormai domestico, era tenuto in braccio da Arianna proprio come la nostra gattina.

Lunedì 1 agosto  – Liencres

Era impensabile muoversi di domenica (nei w.e. è meglio rimanere fermi ovunque ci si trovi perché gli spagnoli arrivano come le mosche anche dai pueblos all’ interno ed i parcheggi si saturano sin dalla mattina e diviene quasi impossibile trovare parcheggio, anche per un solo camper come nel nostro caso) – per questo motivo lasciamo San Vicente di lunedì. Siamo in perfetta efficienza, con i serbatoi di acqua pieni e quelli di servizio vuoti e possiamo puntare qualche spiaggia più isolata.

Puntiamo su la Playa di Villarenas, nel Parque Natural de las Dunas de Liencres , località già segnalata dalle mie guide (anche come ottimo spot per il surf), ma che ci era stata caldeggiata da un camperista torinese incontrato a Rodiles.

Il posto è veramente fantastico: si tratta di ben tre spiagge in collegamento tra loro solo durante la bassa marea, immerse in un parco naturale composto da dune altissime ed una fitta pineta. Non ci sono insediamenti urbani se non le casette del “soccorso” ed un piccolo bar – ristorante con splendida vista sulla spiaggia. C’è parcheggio in abbondanza ed una decina di camper e tanti furgoncini westfalia già lo occupano probabilmente da più giorni.

Ormai il surf da onda mi ha conquistato e mi concedo ben due sessioni, sia con la bassa che con l’alta marea. Comincio ad essere più bravo e prendere parecchie onde e soprattutto surfarle sul fronte “pulito” e non solo sulla schiuma come nella prima settimana.

Dormiamo a Villarenas.

Martedì 2 agosto – Altamira

Ci svegliamo con un po’ di pioggia; in verità la notte c’è stato un vero e proprio temporale con tanto di tuoni e fulmini (che fin ora non si erano mai manifestati). Le onde sono bellissime e, nonostante la pioggia mi concedo un paio d’ore di surf con una decina di locals e turisti noncuranti delle condizioni del tempo. In effetti il surf si presta ad essere praticato con qualsiasi condizione, essendo sicuramente la pioggia meno problematica del vento forte.

Intanto il resto della famiglia si è svegliato ed ha fatto colazione; rapida doccia, una telefonata per avere conferma dell’apertura e raggiungiamo il museo nazionale di Altamira. Il museo si trova a circa 2 km da Santillana del mar e merita senz’altro di essere visitato contenendo la perfetta ricostruzione della grotta di Altamira, meglio conosciuta come la cappella Sistina della preistoria.

Dopo pranzo ci dirigiamo a Santander, che riusciamo a visitare solo percorrendola in lungo e largo con il camper stante l’impossibilità di parcheggiare in tutta zona centrale.

La cittadina è sicuramente bella e merita una visita più approfondita, ma sicuramente è meglio raggiungerla in traghetto da Somo (un battello ogni 20 minuti) che non rischiare la multa per parcheggiare in città.

Lasciata Santander torniamo a Loredo (playa di Somo-Loredo) dove all’andata avevamo individuato un camping sul mare perfetto per i nostri gusti (camping Derby de Loredo prezzo sempre intorno ai 35 euro a notte in media stagione).

Troviamo l’ultima piazzola (ogni tanto la fortuna è dalla nostra parte) e una volta posizionati rimaniamo lì fino alla fine della nostra vacanza.

Da mercoledì 3 a venerdì 5 agosto – Loredo

2 giornate stupende, assolate e fin troppo calde ! Il bagno si fa tranquillamente anche senza muta, le onde sono perfette 8anche perché non c’è vento) e in due giorni ci uccidiamo di surf ! La vacanza volge al termine, l’allenamento è alto e non ci vogliamo perdere neppure un onda. In realtà, dopo 2-3 ore in acqua devo desistere per sfinimento, per poi rammaricarmi di non avere la forza di resistere sino alle 22 per surfare al tramonto come fanno tanti. Siamo sulla terrazza del camping, stiamo mangiando una pizza (la peggiore della mia vita) e vediamo le ombre dei surfisti in azione al crepuscolo…che spettacolo !

Sabato 5 agosto – Barcellona

Ieri siamo tornati a Barcellona, il viaggio (circa 700 km) è andato bene e non abbiamo avuto problemi o disavventure (come la foratura dell’anno scorso). Ci siamo fermati in un “Al Campo” (Auchan) nella Rioja a fare gli ultimi acquisti alimentari e la sera del venerdì ci siamo parcheggiati al centro di Barcellona, nell’ormai sperimentato park sopra il Pueblo Espanol e abbiamo cenato sulla terrazza della nuovo centro commerciale Arena costruito nella vecchia plaza de Toros della città.

Intera giornata dedicata allo shopping in centro, alla visione della super coppa Italiana giocata in Cina tra Milan ed Inter (con invidia dei camperisti parcheggiati vicino a noi privi di impianto satellitare).

La sera ci aspetta l’imbarco sulla Grimaldi che ci porterà a casa.

Conclusioni

Una vacanza bellissima in luoghi che definire “infiniti” come li pubblicizzano gli spagnoli, potrebbe apparire riduttivo.

Considerando che:

  1. la temperatura è priva di umidità e costantemente compresa tra i 15 ed i 26° (è un po’ come stare sulle Alpi ma godendosi i bagno nell’oceano);
  2. non esistono zanzare, api, vespe e ogni altro insetto molesto;
  3. ci sono le onde tutti i giorni;
  4. il mare è si più freddo, ma non più freddo di quello della Sardegna occidentale;
  5. c’è sempre tanto tanto spazio e parcheggio per tutti;
  6. la gente è gentile e comunicativa;
  7. si magia pesce (non una grande varietà, ma freschissimo) a bassissimo prezzo;
  8. le giornate durano all’ infinito – si sta al mare sino alle 21.30  e si cena alle 22.30;
  9.  il viaggio è alleggerito dalla piacevolissima crociera Grimaldi;
  10.  i campeggi non servono, ma se proprio si sente la necessità di andarci, costano mediamente il 40% meno di quelli italiani, offrendo spazi, e natura decisamente superiori…

…beh, considerando quanto sopra, difficilmente troveremo una meta migliore per la nostra prossima vacanza 😉

P.S.: un grande ringraziamento ad Adriana, Alessandro e Arianna per l’affiatamento dimostrato e per i momenti stupendi di divertimento e compagnia che mi hanno regalato durante tutto il viaggio !