Diari di viaggio,  Italia

Calabria 2005

Erano molti anni che desideravamo fare un tour in Calabria.

Scoraggiati all’ idea di rimanere bloccati sulla Salerno – Reggio Calabria e non sentendo mai parlare di spot famosi, continuavamo a raccogliere informazioni sui luoghi più suggestivi, sulle spiagge più belle e soprattutto sulla frequenza  del vento.

In considerazione del fatto che sono di origini Calabresi e che erano passati ben 22 anni dalla mia ultima visita in quella regione  decidiamo di approfittare di una breve vacanza a fine aprile, sperando di poter viaggiare e sostare senza problemi, in considerazione della bassa stagione.

Il nostro tour  inizia con una sosta a Paestum dove arriviamo verso l’ora di pranzo e, lasciato il camper in un parcheggio dedicato (5 euro sosta diurna – 10 euro se si vuole pernottare), molto ombroso e sorvegliato, passeggiamo per più di un’ ora tra gli splendidi templi dorici, regalandoci delle visioni paradisiache di queste opere antichissime e perfettamente conservate tra gli alberi in fiore.

Lasciata Paestum dopo un breve spuntino, imbocchiamo l’autostrada  e ne usciamo dopo una cinquantina di km per andare a visitare le Grotte di Pertosa. Si tratta di una delle grotte più belle e vaste del sud Italia e vale sicuramente una sosta.

Lasciamo il camper nell’ ampio parcheggio in prossimità dell’ accesso (un’ ottimo posto in cui programmare anche una sosta notturna, in quanto molto ombroso, ricco d’acqua e tranquillo). L’accesso alle grotte è molto suggestivo e avviene per il tramite di zattere che solcano per circa 200 mt. un fiume navigabile che vi scorre all’ interno.

Finita la visita lasciamo Pertosa, rientriamo nuovamente in autostrada  e usciamo a Lagonegro, per raggiungere al tramonto Praia a Mare sul cui lungomare troviamo “compagnia” per passare la notte.

Avendo tempo a disposizione preferiamo percorrere la statale Tirrenica per vedere la costa e località conosciute tipo Isola Dino, Diamante, Paola (i panorami sono molto belli) e in mezza giornata arriviamo sul primo spot che ci eravamo prefissati di visitare.

Si tratta di Gizzeria, nel golfo di Lamezia – S. Eufemia.

Questo spot è ingiustamente poco conosciuto, anche se ultimamente sta diventando uno dei punti di riferimento per tutti i Kiters del sud.

Infatti, per la particolare posizione che lo vede situato nel punto in cui lo Ionio ed il Tirreno sono più vicini tra loro ed in cui si crea una interruzione dell’alta catena montuosa che corre tra la Sila e l’ Aspromonte, specialmente nel periodo estivo, qualsiasi corrente da W – NW accelera regalando frequentissime condizioni free style – free ride con percentuali altissime di vento sopra i 15 nodi.

Non siamo particolarmente fortunati; infatti il vento è di scirocco  e soffia da terra con raffiche che arrivano anche a 30 nodi. L’ unico punto in cui arriva il vento da SE è il vicino Capo Suvero che raggiungiamo in pochi minuti.

Il vento è forte ma rafficato, fa molto freddo  e ci sono pochi surfers e qualche kiter in acqua; tutti fanno bordi molto corti, per evitare guai in caso di rottura.

Scatto qualche foto, ma anche a causa di un forte mal di gola che mi perseguiterà per tutta la settimana decido di soprassedere, rinuncio all’ uscita e vado a cercare il Camping Fabiano.

Il camping è piccolo ma grazioso, ben posizionato (direttamente sulla spiaggia) per le uscite con il termico dominante, e dotato di un’ ottimo ristorante pizzeria gestito in modo familiare dai gentilissimi e simpatici Michele e Gennaro.

Siamo veramente in pochi e ci prendiamo tutto lo spazio che vogliamo per campeggiare sul bel praticello del campeggio.

Il vento continua a tirare da scirocco e Michele ci dice che, con questa direzione, lo spot giusto si trova sulla costa opposta, a circa 40 minuti da lì; si dovrebbe andare a Steccato di Cutro in provincia di Crotone o a Cirò Marina. Di Steccato, mi dicono che c’è una pineta da attraversare il cui accesso non è consigliabile per i Camper. Per questo motivo rinuncio a spostarmi e mi concedo una giornata di riposo.

Il tempo nel frattempo peggiora e allora decidiamo di anticipare la visita di Reggio Calabria per poi tornare dopo un paio di giorni a Gizzeria  con l’arrivo dell’ alta pressione.

Facciamo una sosta a Pizzo Calabro per visitare la splendita chiesetta di Piedigrotta e poi a Tropea.

La sera siamo a Reggio dove mi aspettano a cena, con un’accoglienza commovente, alcuni zii e cugini che non vedevo da quasi vent’ anni.

Dormiamo dove capita, nei pressi del Castello e veniamo svegliati molto presto dal traffico caotico.

Dopo una rapida visita al museo archeologico per ammirare gli incredibili “bronzi di Riace” ed  un salto a Scilla per vedere il suggestivo borgo marinaro, mi dirigo a Capo Pellaro (circa 12 km a sud di Reggio) che mi era stato segnalato come lo spot più ventoso dello stretto.

Raggiungere capo Pellaro senza conoscerne la strada è praticamente impossibile non essendoci alcuna indicazione. Io vi posso dire che raggiunto Pellaro, bisogna girare a destra all’ altezza della concessionaria Audi, poi dopo 100 mt. a sinistra e subito a destra prima del bar; a quel punto una pessima (anche se breve) strada sterrata (da evitare con il camper) porta alla spiaggia, dove effettivamente troviamo un bel vento di circa 18 nodi, ma dove non c’è nessuna struttura  e, purtroppo, nessuno in acqua.

A parte il bel panorama sulla Sicilia e sull’ Etna non trovo motivo per fermarmi e proseguo il mio viaggio sulla SS106 Ionica; dopo pochi km il vento sparisce nel nulla, lasciando intendere che effettivamente Capo Pellaro è il miglior spot dello stretto.

La costa è bella, peccato che per quasi 100 km è praticamente inaccessibile in quanto la statale è affiancata sulla destra dalla ferrovia.

Una breve sosta per visitare Grotteria, il paese di mia madre,  e poi ci fermiamo per la notte sul lungomare di Marina di Gioiosa, solo dopo aver fatto incetta di olive, origano e peperoncino locali.

La mattina seguente costatiamo che ormai il tempo si è stabilizzato e l’ alta pressione si sta consolidando, torniamo a Gizzeria e ci riposizioniamo nel camping.Staremo lì altri due giorni purtroppo senza uscire in quanto il termico non è ancora maturo e a stento arriva a 10 nodi.

Nel frattempo arriva dalla Puglia, dove aveva trascorso parte della vacanza,  Francesco, un amico di Roma, anche lui  curioso di conoscere Gizzeria.Un altro giorno senza vento e ci convinciamo entrambi che a quel punto era meglio dedicarsi al turismo e all’ esplorazione del territorio.

Lasciamo quindi il golfo di S. Eufemia e ci spostiamo in quello di Sibari, dove arriviamo di notte.

La mattina successiva ci svegliamo con una discreta Tramontana, e cerchiamo di trovare, purtroppo ancora senza successo, uno spot in cui uscire.Alla fine ci rassegnamo, il vento è da terra e dove la costa gira presentando condizioni “on shore” cala d’ intensità fin sotto il limite dei 10 nodi.Vorrà dire che era destino !!! costeggiamo lo Ionio fino a Metaponto e poi puntiamo su Matera per visitare gli splendidi “Sassi”.

Arriviamo al crepuscolo, parcheggiamo al Castello (area sosta camper con scarichi e gratuita !!!) e ci facciamo una bella passeggiata al tramonto tra i vicoli della città.

Dopo una notte tranquilla, ripercorriamo la passeggiata dei  Sassi anche di giorno e intorno alle 12 ripartiamo alla volta di Roma.

Conclusioni: un bel viaggio, (alla fine abbiamo percorso 2000 km) che purtroppo non ci ha regalato nessuna uscita, ma che ci ha consentito di visitare luoghi molto belli e suggestivi in un periodo tranquillo e senza folla.

A parte il passaggio di perturbazioni si può dire che la zona migliore per praticare il nostro sport è quella di Gizzeria (lato Tirreno) – Steccato di Cutro (lato Ionio), dove, mi è stato assicurato che d’ estate il termico non deluderà nessuno, a parte i Wavers incalliti !!