Diari di viaggio,  Europa

Carinzia e Salisburghese 2009

L’ Austria non è proprio la meta più agognata per un surf camperista, ma l’idea di rompere la tradizione di esplorare spot marini e trascorrere un paio di settimane al fresco in montagna, non escludendo comunque la possibilità di rubare qualche planata nei tanti laghi della Carinzia, ci solleticava da tempo.

D’altra parte un viaggio in Austria significa anche vivere appieno un plein air fatto di  escursioni, passeggiate in bicicletta (ci sono alcune tra le più belle piste ciclabili d’ Europa) e perché no, bagni quotidiani anche se in acqua dolce.

La prima sosta del viaggio è in Alta Pusteria (saliamo da Belluno – Cortina) e raggiungiamo al tramonto il lago di Braies.

Il parcheggio non custodito (ma a pagamento)  dove i camper possono sostare e a qualche centinaia di metri dal lago ed è posizionato in forte pendenza, per il che non semplice trovare un posto (siamo anche a ridosso di ferragosto di un’estate caldissima  e le Dolomiti sono veramente affollate)  e i cunei sono d’obbligo.

Al mattino successivo al nostro arrivo facciamo il giro del lago, spingendoci fino ad u n rifugio che si trova a circa 20 minuti dal lato opposto, per un breve pic nic sul prato e per poi completare il giro in senso antiorario.

La giornata è bellissima e i panorami mozzafiato. Il trail non è troppo impegnativo ed è alla portata di tutti dato che il sentiero è molto largo e non ci sono grandissimi dislivelli da superare.

Dopo pranzo lasciamo Braies per San Candido, dove la situazione è veramente complicata. Non ci sono posti per sostare ne lì ne’ a Sesto (neppure un camping a quattro stelle ha posto per due) e l’ area di sosta sulla statale per il confine austriaco è stracolma e bruttissima.  Dopo aver verificato la disponibilità per telefono lasciamo l’Italia e scendiamo a Lienz dove troviamo posto in un confortevole piccolo camping che ha un immenso pratone per ospitare camper di passaggio anche in altissima stagione.

Decidiamo di fermarci un paio di notti per esplorare la zona e per fare la famosa ciclabile San Candido – Lienz.

Al mattino ci svegliamo presto e prendiamo il trenino che porta a San Candido. Sono attrezzatissimi e hanno un vagone solo per il trasporto delle biciclette.

Treno per Lienz

Gironzoliamo per  San Candido e andiamo a Baranci per fare un giro con la nuova slittovia estiva (un’esperienza già fatta qualche anno prima in Francia e veramente molto divertente).

Verso le 11 iniziamo la discesa verso Lienz, forse la pista ciclabile più famosa d’Europa, anche perché percorsa dall’ Italia verso l’Austria è tutta in discesa, consentendo di percorrere i circa 50 km che separano le due località anche a bambini piccoli e persone non allenate.

Il sentiero è abbastanza affollato, ma mai pericoloso perché abbastanza largo.

Lienz è una cittadina molto graziosa e divide due vallate entrambe attraversate da un fiume, per cui si presta per un soggiorno anche di più notti offrendo la possibilità di fare bellissime passeggiate in bike, ma anche rafting sul vivace fiume Isel.

 Il giorno successivo prendiamo proprio la ciclabile lungo l’ Isel e arriviamo fino a St. Jhoanne in Walde.

Lasciamo Lienz e entriamo in Carinzia. La prima tappa è il lago Ossiacher. Troviamo posto in un grazioso camping proprio poco dopo  Ossiach.

In Austria il campeggio libero è severamente vietato, ma i camping sono a buon mercato e talmente puliti e organizzati che pur essendo in Agosto sentiamo di non essere privati della nostra libertà e soffocati dalla presenza degli altri campeggiatori.

Il camping ha una spiaggetta carina con alcuni giochi acquatici per i nostri figli e dato che fa caldo e l’ acqua non è affatto fredda ci fermiamo un paio di notti per rilassarci un po’. All’ ora di pranzo di alza anche un discreto termico ma non sufficiente per planare con la mia 6.8

La tappa successiva è Worthersee (altro grande lago a pochi km da Ossiacher), anche qui troviamo subito posto nel camping di Klagenfurt. Altra giornata di splendido sole, altro giro del lago in bici. Il camping ha anche una convenzione con il lido di fronte. La spiaggia è enorme e ci sono trampolini e scivoli per il divertimento dei nostri ragazzi.

Anche la cittadina di Klagenfurt è molto graziosa e ha un centro storico di tutto rispetto.

Dopo aver trascorso un paio di notti sul lago, decidiamo di separarci dai nostri amici che in un recente viaggio avevano già visitato Salisburgo e che avevano intenzione di rientrare in Italia visitando  Trieste.

Noi invece cominciavamo a soffrire un po’ il caldo umido della Carinzia – in fin dei conti eravamo partiti per fare una vacanza in montagna e ci trovavamo a 38° in una zona che di alpino aveva ben poco.

Arriviamo a Salisburgo di sera e ci fermiamo in un camping molto carino ed economico a circa 5 km dalla città (Glasenbach) . Tiriamo giù le bici e andiamo in città attraverso la ciclabile. Leghiamo le biciclette e visitiamo a piedi il centro, salendo al Castello per l’immancabile vista.

Il giorno successivo andiamo a visitare le saline.  Questa sarà una delle gite più divertenti del viaggio e non posso non consigliarla a chi ha figli al seguito.  Le miniere si visitano in parte con un trenino ed in parte utilizzando dei lunghi scivoli di legno (gli stessi che usavano i minatori quando la salina era in attività).

La miniera ha anche un confine sotterraneo con l’ Italia;  alla fine ci fermiamo al visitor center per acquistare alcuni prodotti artigianali realizzati con i cristalli di sale.

Saline

Lasciamo Salisburgo e ci dirigiamo a St. Wolfang, un altro grazioso laghetto incastonato tra montagne ben più imponenti di quelle lasciate in Carinzia. Ci fermiamo 3 notti in un campeggio sul lago che sembra essere proprio quello di Heidi. Silenzioso, fresco, verde, pieno di animaletti (conigli, scoiattoli, anatre) e balneabile.

Acquisto una licenza di pesca e proviamo anche a pescare ma senza successo.

Saranno tre giorni veramente rilassanti e rigeneranti in cui alterneremo passeggiate in bici (in una raggiungiamo St. Gilien per poi tornare al camping che era a St. Wolfang con il vaporetto);  in un’altra arriviamo al lago Untersee per tornare al camping dopo averne completato il giro.

Il ritorno in Italia è preceduto da una breve sosta di un paio di notti nella casa di montagna di un nostro caro amico di famiglia che vive a Monaco di Baviera che ha affittato un appartamentino in un piccolissimo villaggio dalle parti di Innsbruck.