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Sardegna 2008

E’ ancora possibile nel 2008 trovare a luglio, in Sardegna, incantevoli luoghi semideserti dove soggiornare a pochi metri dal mare con il proprio camper, godendo appieno della intensa natura di quella che, a ragione, può essere considerata una delle più belle isole al mondo? La risposta è affermativa, a patto di evitare le località più turistiche (la Costa Smeralda in primis) ed accettare qualche compromesso di “comodità”.

Tra l’altro devo ammettere che dopo quasi 30 anni di frequentazione della Sardegna, quando ormai sostenevo di conoscere perfettamente tutta la costa, in questo viaggio ho scoperto nuove spiagge e ho surfato in spot per lo più sconosciuti (per questo bisogna essere anche un pò fortunati 😉

Questo report vuole essere un invito a ripercorrere il nostro viaggio e un suggerimento per quelli che pensano alla Sardegna come prossima meta per le loro vacanze camperistiche, (evitando ovviamente di andarci ad Agosto).

Sabato 12 – San Teodoro

Partenza con SNAV alle 11 del mattino.

La nave è al di sopra delle aspettative con ottimi e spaziosi interni, perfettamente condizionata e con gran quantità di salottini. Il viaggio scorre bene e alle 18 siamo ad Olbia; puntiamo su S. Teodoro, ma il camping è pieno e c’è un grande affollamento generale (la cinta è irriconoscibile sembra agosto). Si decide per La Caletta dove arriviamo alle 20. La posizione è decisamente congeniale con parcheggio sterrato libero a 100 mt dal mare nei pressi del paese.

Domenica 13 – La Cinta

Subito vento di scirocco 5,7 e 115 lt. + 3 ore di divertimento puro; in acqua solo io e Marco ed un kiter (non fastidioso). A pranzo il vento cala ed il pomeriggio sarà dedicato al bagno con i ragazzi.

Lunedì 14 – La Caletta

Entra il maestrale; rimaniamo alla caletta per aspettare Maurizio e Rossana che si sono imbarcati oggi; il vento è forte ma molto da terra e soprattutto molto, troppo rafficato; desistiamo dalla voglia di uscire e ci riposiamo.

Martedì 15 – Berchida

Sveglia presto; andiamo a Santa Lucia per gli scarichi e poi facciamo una buona colazione sul mare; dopo  puntiamo sulla spiaggia di Berchida. Sono 3 km di strada sterrata, ma buona per arrivare ad un immenso parcheggio sul mare. C’è vento, tramontana, perfettamente “side shore”. La spiaggia è bellissima ampia e desolata. Il mare non è vicinissimo al parcheggio per cui mettiamo l’attrezzatura sul carrellino per un trasporto meno faticoso; facciamo surf tutto il giorno (ancora 5,7 e 115 lt), poi, la sera, barbeque e cena avvolti nel silenzio  sotto una luminosissima luna piena.

Mercoledì 16   – Biderosa

Alle  8.30 partiamo in tre con le mountain bike e seguendo un sentiero costiero e una lunga strada sterrata che collega la spiaggia di Biderosa alla ss 125 raggiungiamo Cala Ginepro dove sostiamo per una breve colazione sulla spiaggia. Alle 11.30 siamo di rientro e scendiamo in spiaggia; non c’è vento ed il mare calmo fa apprezzare ancor di più i magici colori di questa spiaggia a detta di molti, una della più belle della Sardegna.

Si chiude la giornata con una sfida a bocce su una porzione di spiaggia dura degna della miglior battigia Bretone. 

Giovedì 17 – Lido di Orrì – Baia Cea

E’ giorno di trasferimento; Corinto e Marco devono passare per Olbia, mentre io e Maurizio ci dirigiamo direttamente a Orrì attraversando la Dorsale montuosa che si estende alle spalle del golfo di Orosei. La ss 125 prende il nome di “Orientale Sarda” e si inerpica oltre i 1000 mt. d’altitudine in un paesaggio lunare per scendere lentamente sino ad Arbatax; lungo la strada animali selvatici e assenza quasi totale di insediamenti urbani ed aree di servizio. Alle 13 siamo ad Orrì. La spiaggia è sempre molto bella , ma non come 9 anni fa; ormai chioschi bar e piccoli stabilimenti hanno invaso il litorale. L’ area di sosta è piena e ce ne viene indicata una seconda a pochi km di distanza presso Baia Cea conosciuta anche coma la spiaggia degli isolotti rossi.

La situazione qui è fantastica; l’ area di sosta, molto spartana e priva quasi di servizi è però adiacente ad una spiaggia a dir poco Caraibica. Nel mare, a poche centinaia di metri da riva, si ergono due enormi faraglioni di roccia rossa calcarea, tipici della costa di Arbatax. Decidiamo di fermarci almeno sino a domenica e nel pomeriggio andiamo a fare i tuffi dagli scogli.

Venerdì 18 – Baia Cea

Giornata fantastica; si comincia con il gonfiare la canoa per gironzolare nella baia e raggiungere le rocce; il vento è assente sembra una piscina e si vede nitidamente il fondo a oltre 20 mt.

Dopo il pranzo si alza un po’ di vento che mi regala più di un’ora di planate con la 6,8. Surfare su quest’acqua e con quel panorama rende l’evento decisamente magico. La serata si conclude con carne alla brace e vermentino a fiumi.

Sabato 19 – domenica 20 – Baia Cea

Altra giornata a Baia Cea; il vento di mattina è già teso e lascia ben sperare per il pomeriggio; bagni, tuffi, ma inaspettatamente il vento cala prima del previsto e non si surfa; la sera andiamo al ristorantino sulla spiaggia per una grigliata di pesce (grande abbuffata di gamberi, totani, seppie e spigole alla brace per soli 15 euro).

E’ l’ultimo giorno a Cea; abbiamo scoperto che dagli scogli alla sinistra della spiaggia ci sono dei trampolini naturali con altezze che variano da uno a cinque metri di altezza, il fondale è profondo e sabbioso e non ci sono pericoli. Nel pomeriggio torna il termico da sud est e si plana bene con la 6.8.

La sera mentre smontiamo tutto per la partenza incontriamo un ragazzo, Luca, che ci dice di essere uscito con la 5 mt. tutto il giorno in un posto 20 km più a sud. La località si chiama Sa Pedra Pera e sarà la nostra prossima destinazione. 

Lunedì 21 – Sa Pedra Pera

Dopo aver fatto gli scarichi ed il carico delle acque chiare alla fontanella comunale di Barisardo, raggiungiamo Marco a Sa Pedra Pera. Lo Spot che ci è stato suggerito si trova presso il bar Mirage poco dopo il Venta Club. All’ arrivo il vento è già sui 16 nodi e si intuisce che  sarà una grande giornata di surf. Luca ci dà tutte le indicazioni e ci spiega il perchè di queste condizioni termiche così forti.

La catena montuosa del Gennargentu è poco distante e fa innalzare il maestrale; con il clima secco, si crea una depressione che richiama aria verso l’ interno; ciò sommato alla normale rotazione antioraria delle correnti di maestrale tipiche della costa Sud Est e all’ effetto termico determinato da un monte di quasi 1000 metri alle spalle della spiaggia,   sul cui fianco le correnti scivolano per “sfogare” nella piana di Barisardo, comporta come risultato che il vento superi con facilità i 20 nodi.

Oggi ce ne sono quasi 30!! e avendo montato le 5 metri siamo quasi in condizioni di sopravvivenza. Luca spezza l’ albero e anche sulla spiaggia la vita per chi non fa surf non è delle più facili.

Nel tardo pomeriggio salutiamo Luca e proseguiamo più a sud per vedere la spiaggia dei “Coccorocci”. Il panorama è suggestivo, ma la spiaggia non ci piace (sassi e fondale subito profondo), così proseguiamo per Torre Murtas, prossima meta del nostro viaggio, dove arriviamo al tramonto trovando il parcheggio (con qualche difficoltà vista l’ assenza di segnalazioni turistiche) completamente vuoto.

La strada per Torre Murtas si imbocca davanti alla frazione di Quirra, dopo un centinaio di metri si volta a sinistra  e così via, sempre a sinistra ai vari bivi (fare attenzione ai frequenti “speed break” e all’ ultimo tratto di sterrato che immette al parcheggio).

Martedì 22 – Torre Murtas

La nottata è stata un po’ movimentata per via del fortissimo vento di maestrale che non accenna a diminuire; peccato sia da terra e che il luogo non offra alcuna sicurezza per uscire in windsurf essendo completamente privo di strutture e di assistenza in mare. Comunque in meno di due ore il vento cala completamente e il posto si trasforma in una piscina vera e propria, un vero e proprio paradiso per fare bagni e nuotate. L’ ambiente è incontaminato ed il fatto che sia una zona militare a più di 12 km dal primo centro abitato disincentiva il turismo di massa; infatti nelle ore di punta ci saranno non più di 40 persone per 4 km di spiaggia.

Mercoledì 23 verso Cagliari

Altra giornata di bagni a Torre Murtas  che lasciamo nel primo pomeriggio diretti a Chia.

A Cagliari, poco prima di Sarroch ci sono decine di windsurf in acqua con le 5 mt. Ma il posto è veramente brutto e ormai sono quasi le sette di sera per cui desistiamo dalla tentazione di montare.

Giovedì 24 – Chia

Siamo fortunati; dopo 3 giorni di assenza di vento veniamo accolti da un bel Ponente termico teso e costante; opto per F2 115 lt e 5 mt., questo perché ipotizzo una possibile rotazione a Maestrale che so molto rafficato in quello spot. Mi trovo bene, ho montato una pinna da 25 e l’ acqua piatta non mi fa sentire la mancanza dell’87 lt. 

La sera con Arianna, trovo ancora la forza di farmi una bella pedalata fino a cala Tuerredda, per poi tornare appena in tempo per assaporare il “porceddu” appena sfornato dalla brace cotto dal gestore dell’ area di sosta.   

Venerdì 25 – Cala Cipolla

Giornata tranquilla, cominciata con una passeggiata in MTB sino a Domus de Maria e poi per visitare qualche caletta lì intorno (la bellissima Cala Cipolla); poi in spiaggia per il bagno. Il vento è assente, ma la giornata si farà ricordare per l’ approdo in rada del “Main” la “barchetta” di Giorgio Armani che, tra la curiosità generale, sbarcherà con una decina di amici e parenti, posizionandosi accanto a noi. Sarà veramente divertente osservare la sua reazione alle decine di tentativi di vendita del suo prodotto “rigorosamente contraffatto” da parte del “Vu cumprà” di turno.

All’ ora di pranzo cerimonia di saluto ai bagnanti, ostentando una insolita disponibilità a farsi fotografare con chi gliene facesse richiesta.

Sabato 26 – Chia

Anche oggi c’è vento; questa volta però è il solito “termicone” da Maestrale, da terra e rafficato; c’è meno entusiasmo nel portare faticosamente in spiaggia l’ attrezzatura con il carrellino; il caldo e le condizioni non proprio appetibili rendono il cammino ancor più duro. Optiamo per la stessa configurazione di due giorni prima (5 mt e 115 io e 5.2 e 99 lt. Marco); staremo in acqua un paio d’ ore con molti “locals” intenti a provare manovre di free style.

Alle 18 si chiude tutto e si parte per Porto Pino; dopo aver percorso con il calar del sole la panoramicissima strada che collega Chia a Capo Teulada arriviamo al parcheggio delle dune di Porto Pino (la lunga strada sterrata si imbocca a sinistra poco prima del cartello del paese). Tramonto spettacolare cenando con spaghetti alla Bottarga e un freddissimo Torbato di Alghero.

Domenica 27 – Porto Pino

Ennesima giornata di sole splendente; mi sveglio presto per vedere se come 4 anni fa riesco a fare qualche foto ai fenicotteri, che purtroppo risulteranno assenti.

Il maestrale è deciso ed il parcheggiatore mi spiega che per raggiungere la lontana spiaggia non c’è bisogno del carrellino dato che è possibile navigare attraverso lo stagno ed una volta sbarcati sull’ altra sponda fare solo un centinaio di metri per entrare in mare.

Aspetto una coppia di amici che ci vengono a trovare dalla vicina S. Antioco per poi scendere in spiaggia. Fantastiche foto dalle dune, dalle quali ammiriamo anche una regata di hobby cat che risveglierà il mio istinto surfistico imponendomi di tornare al camper per montare l’ attrezzatura. Le condizioni sono perfette: vento costante sui 16 nodi e ondine, piccole ma divertenti da saltare e surfare.

Il mare è bellissimo e turchese e la ricorderò come la più bella uscita della vacanza.

Verso le 17 lasciamo Porto Pino diretti a Cala Domestica. Anche la strada che porta a Buggerru passando per Nebida è bellissima, anche se non è facile fermarsi per fare foto al Pan di Zucchero. Dopo Nebida ci aspetta una salita veramente impegnativa e a tratti sarò costretto alla prima marcia.

Lunedì 28 – Cala Domestica

Intera giornata a Cala Domestica; ottima l’ area di sosta immersa nella natura (la mattina osserveremo anche un rapace volare e gridare sopra i nostri camper); non altrettanto può dirsi del mare. Infatti la cala è suggestiva dal punto di vista panoramico ma l’ acqua è torbida. Verso sera ci spostiamo alla vicina Buggerru nella speranza che il maestralino che aveva tirato nei giorni precedenti avesse prodotto un po’ d’ onda da surfare.

La delusione sarà totale, il mare è quasi piatto  e per annientare il dispiacere andremo tutti a mangiare il pesce al ristorante del porto; dopo una cena luculliana ci aspetterà una divertentissima sfida a bocce nel “campo ufficiale” del paese.

Martedì 29 – Pan di Zucchero

Al risveglio il vento è completamente assente ed invita per mare solo in barca; dopo aver preso informazioni affittiamo una coppia di barche (80 euro mezza giornata, carburante escluso); ogni barca porta 5 persone e possiamo arrivare sino al Pan di Zucchero. Giornata indimenticabile di bagni nelle acque profonde a ridosso delle scogliere che separano Buggerru da Nebida. 

Mercoledì 30 – Capo Pecora

Usciamo da Buggerru e dopo una breve sosta a Portixeddu, proseguiamo per Capo Pecora. Lasciamo i camper sulla strada e scendiamo a piedi in una caletta che sembra una piscina. La spiaggia è di grossi ciottoli ed il mare è anche oggi da “snorkeling”.

Nel pomeriggio, faticosa trasferta sino ad Alghero dove arrivermo (spiaggia Lazzaretto) in tempo per il bagno serale. Si può dormire al parcheggio della spiaggia anche se un po’ rumoroso e visitare la città prendendo la corriera che ferma proprio di fronte al parking.

Giovedì 31 – Alghero

Cominciamo con una trentina di km in bici sulla pista che porta a Fertilia e poi ad Alghero per prendere un buon caffè in un antica caffetteria del centro storico.

Poi torniamo in spiaggia; non c’è vento (e quel poco è da terra) quindi affittiamo un pedalò per fare qualche tuffo al largo. La sera visiteremo la città, gironzolando per le caratteristiche viuzze e lanciando qualche occhiata alle luminose vetrine dei negozi di oreficeria specializzati nel corallo.

Venerdì 01 – La Caletta

Ci svegliamo presto e torniamo a La Caletta; arrivo alle 11 dopo una breve sosta a San Teodoro per fare gli scarichi all’ area comunale; c’è un gran bel vento da sud est ! E’ l’ultima uscita del viaggio, ma sarà molto intensa; 5,7 e l’ ormai “fido” 115 lt. faranno divertire sia me che Adriana sino al tramonto, quando decideremo di smontare per raggiungere gli altri a Berchida.

Sabato 02 – Porto Pollo

Intera giornata in spiaggia; non c’è vento e fa caldo ma il mare di Berchida è uno dei migliori visti sin ora e tutto sommato siamo abbastanza appagati delle surfate fatte sin ora.

Il tour si chiude con qualche giorno a Porto Pollo, forse lo spot di wind surf più famoso dell’isola. Il maestrale ci premierà e nei momenti più tranquilli ci sarà spazio anche per qualche lezione ai ragazzi