E-bike

G.R.A.B di Roma

Cos’è il G.R.A.B.? E’ l’acronimo di Grande Raccordo Anulare per le Bici, un percorso ad anello di circa 50 km che attraversa Roma e premette   di vedere sia luoghi noti e turistici  (Lungo Tevere – Colosseo – Circo Massimo) che meno noti (come i parchi di Villa Gordiani, degli Acquedotti e della Caffarella).

Dal punto di vista altimetrico, si tratta di un percorso tipicamente romano che come si sa è stata costruita su un terreno collinoso, ma le salite salvo rare occasioni non sono mai troppo dure e la fatica è compensata dalla bellezza dei luoghi e dalla sorpresa suscitata da molti passaggi particolari di collegamento tra i vari quartieri. Un viaggio molto suggestivo che non può non suscitare emozioni anche negli stessi romani che decidessero di percorrerlo.

 Il fondo è equamente diviso tra asfaltato e sterrati. Con un po’ di attenzione si può percorrere il GRAB con qualsiasi bici, anche se le pieghevoli e quelle dotate di copertoni troppo stradali  potrebbero soffrire un po’ nei tratti in sterrato, soprattutto in caso di fango di cui bisogna tener conto dopo eventuali periodi di pioggia.

Trattandosi di un percorso ad anello il giro può iniziare da qualsiasi punto più vicino alla propria abitazione. Non c’è un verso prestabilito e lo si può percorrere sia in senso orario (da me preferito) che antiorario.

E’ opportuno però tenere presente che ad oggi il progetto di realizzazione non è definitivo e la segnaletica è quasi inesistente. E’ quindi senz’altro opportuno munirsi di una traccia gpx (sono facilmente reperibili nel web) e di una App in grado di seguirla (io utilizzo My Trail un’App fantastica per seguire tracce in tutta Europa con mappe dettagliatissime scaricabili gratuitamente anche in off line).

Proprio la mancanza di un progetto concluso e definito rende l’itinerario personalizzabile e le tracce reperibili non sempre uguali.

Il GRAB ad oggi non è un percorso semplicissimo e sia la lunghezza che la necessità di attraversare anche zone non ciclabili sconsiglia di affrontarlo senza un minimo di padronanza della bici e con bambini piccoli.

Prima di raccontarvi nel dettaglio il nostro giro posto un bel video ricordo di questa nostra uscita del gruppo Hybrid Bike realizzato da Giovanni

Il nostro giro inizia a Ponte Mivio.

Attraversato il ponte, seguiamo la ciclabile direzione stadio Flaminio per poi girare a sinistra verso l’Auditorium. Una breve salita porta alla base di Villa Glori e di lì si scende dapprima verso la Moschea di Roma per poi sfiorare villa Ada e riprendere la ciclabile all’altezza del bivio tra la tangenziale est la via Salaria.

Dopo qualche chilometro si arriva a via Nomentana e attraversato lo storico Ponte Nomentano si gira a destra per entrare in una della zone più selvagge del giro, il Parco dell’Aniene.

Si costeggia il fiume fino a Ponte Mammolo nel quartiere di Tor Cervara  e da lì dopo un breve tratto di strada urbana (non trafficata) si arriva al Parco rurale della Cervelletta.

Lo percorriamo entrando nel parco della zona residenziale, non senza fare una perlustrazione in stile “scouting” nella zona interna dove alcune passerelle di legno consentono di attraversare alcune zone paludose.

Un altro breve tragitto su strada ci porta prima sulla Prenestina dove entriamo nella Villa dei Gordiani, poi verso la via Casilina. Siamo al Quadraro, la porta d’ingresso del Parco di Tor Fiscale dove ci fermiamo  per fare uno spuntino.

Ripartiamo e attraversiamo il Parco degli Acquedotti; una breve stradina che costeggia un campo da golf ci porta sull’ Appia Nuova dove per attraversare è obbligatorio arrivare al semaforo. Si rientra subito nel parco Archeologico dell’Appia Pignatelli per poi sbucare dopo qualche chilometro di strada bianca tra ville e ulivi secolari, sull’ Appia antica.

Si gira a destra e si percorrono almeno 3 km della storica via consolare per raggiungere la Tomba di Cecilia Metella. Lì si gira a destra verso la fonte dell’Acqua Egeria ed al semaforo di incrocio con l’ Appia Pignatelli di entra nel grande Parco della Caffarella.

Lo attraversiamo interamente (ci sono tanti sentieri e molte attrazioni archeologiche all’interno, per sbucare di nuovo sull’ Appia Antica all’ altezza della chiesetta del Quo Vadis. Poco più avanti un bivio sterrato a sinistra ci porta attraverso l’ennesimo parco (parco Scott)  sulla ciclabile della via Cristoforo Colombo.

Voltiamo a destra, direzione centro e in un paio di chilometri siamo alle Terme di Caracalla.

La ciclabile costeggia il parco archeologico sotto le Terme e raggiunge prima il Circo Massimo e poi il Tevere all’ all’ altezza dell’Isola Tiberina, dove riprendiamo la lunga ciclabile che ci riporterà a Ponte Milvio.

In questo tempo di virus e parziali lockdown il GRAB rimane una risorsa per vivere una giornata di avventura pedalando nei luoghi più affascinanti della capitale.